Era una sera di settembre, io e mia figlia sedute su di un gradino, ai margini del bosco, scrutavamo nervose la strada in attesa del van che doveva recapitarci gli asinelli.
Avevo sempre desiderato un asino ma questo non fa testo: ho sempre desiderato qualsiasi tipo di animale.
Gli asini però hanno un fascino particolare, non sono nervosi e maestosi come i cavalli ma possiedono una dolcezza innata, una quiete contagiosa, una lentezza rilassante.
Più volte ero stata contattata per adottarne uno ma non ero mai riuscita a portare a termine l’adozione.
Ora stavano arrivando.
Arrivavano da Barcis, dai boschi affacciati sul lago. I loro padroni mi avevano contattato perché non potevano più tenerli. A volte la vita si accanisce e ti obbliga a cambiare percorso e così i due asinelli dovevano trovare un’altra casa ed io ero stata la prescelta. Nel mio Mondo sarebbero stati bene. Questa era la convinzione dei loro proprietari ed anche la mia.
Il sole stava calando e incominciava a fare freddo.
Avrebbero dovuto arrivare nel primo pomeriggio invece, causa un contrattempo, non erano ancora arrivati.
Ero sempre più agitata.
Per raggiungere il campo avremmo dovuto fare una passeggiata nel bosco e non avevo idea di come avrebbero reagito gli asini. Non mi avevano mai visto, non avevano mai sentito il mio odore e nemmeno quello della mia terra.
La loro casetta era nel recinto con le caprette e non sapevo come si sarebbero comportati, per questo motivo avrei preferito fossero arrivati nel primo pomeriggio.
Da dietro la curva spuntò il van. Erano loro. Erano arrivati.
Ero emozionata, curiosa, agitata.
Il conducente mi consegnò i documenti degli asinelli, la carte di trasporto ma io ero fremente e non vedevo l’ora si aprisse il portellone.
E il portellone si aprì e scesero Frenci e Ciuchino e capii che avrebbero cambiato la mia vita.
Splendide creature di una dolcezza infinita.
Il ragazzo ci accompagnò fino al campo e gli asinelli ci seguirono docilmente, abituati alla cavezza non si scomposero più di tanto.
La luce era sempre più tenue e io guardavo i miei due amori e non mi sembrava vero fossero miei.
Non mi sembrava vero fossero così docili e non potevo credere alla morbidezza del loro naso che ovviamente avevo già sbaciucchiato.
Il sole era ormai sceso e gli asinelli nel loro ricovero avevano trovato il fieno. Le caprette non le avevano nemmeno guardate.
Chiusi il cancello e mi avviai verso casa con il cuore gonfio di un nuovo grande amore e la certezza che li avrei trovati ad aspettarmi tutti i giorni a venire.